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Arte a 360°

domenica 18 luglio 2010

Solo lontano dagli occhi


Mi emoziona parlare di lui, per questo vi chiedo di non far molto caso alla forma perché stasera ho voglia di farmi trasportare solo dai ricordi e dalle emozioni.
 Probabilmente molti di voi non conoscono Andrea Parodi, forse alcuni pensano di averlo sentito nominare e altri, spero la maggior parte, lo ricordano insieme al suo gruppo i Tazenda, al fianco di Pierangelo Bertoli, sul palco di un lontano Sanremo’91, mentre cantava una splendida " Spunta la luna dal monte". 
Sono passati tanti anni da quando l'eco di quella magnifica canzone rese noi sardi , in un attimo, più vicini  ai milioni di italiani che vivevano oltre il mare.
L’amore sconfinato per la terra dove è nato, la Sardegna, lo ha reso interprete magistralmente di ogni piccola sfumatura del mare,dei passi nella notte isolana, del respiro della speranza, della distanza dal mondo, del coraggio delle mamme, l’ombra dei padri padroni, della brutalità dei banditi, il  suono del vento tra gli olivastri, della rabbia del mare d'inverno, della forza dell'amicizia, dell'atavica diffidenza … come nessun’altro avrebbe potuto fare.
Prima e dopo Sanremo, ha sempre  dato tutto se stesso per la musica entrando a pieno titolo a far parte del mondo degli artisti che del canto popolare,  fanno e hanno fatto,  la loro bandiera di stile, grazia e infinita semplicità.
Andrea Parodi è stato un artista importantissimo  per la Sardegna grazie alla grande capacità di riadattare, con immutato fascino, testi antichi e  morbide melodie, scritte ancor  prima nel nostro dna che su un foglio di carta.
Ha lasciato a tutti noi un patrimonio inestimabile.
Amico fraterno di tanti  grandi artisti , era amato e stimato per il coraggio, l'orgoglio e l'infinita passione che trapelava da ogni singolo brano, una sola parola e il senso di appartenenza alla sua adorata terra si tramutava in musica.
 Se il cancro non l'avesse portato via quattro anni fa, oggi Andrea avrebbe compiuto 55 anni.
Ho voluto parlarvi un po' di lui per prepararvi al video che segue.
Spero con tutto il cuore ma veramente con tutto il cuore, che lo vediate dall'inizio alla fine senza perdervi d'animo davanti alla lingua, immergetevi nel suo sguardo e nei suoi gesti e sono certa che alla fine vi sentirete profondamente tristi ma migliori,  nuovamente consapevoli che la vita è un grande grande dono.
Quello che vedrete è il suo ultimo concerto che si è tenuto a Cagliari il 22 settembre 2006 esattamente 22 giorni prima della sua morte; scelse di salutare il suo pubblico, gli amici, la famiglia e l'amatissima moglie, così come aveva sempre fatto. Cantando. 
La moglie  Valentina, la donna che aveva sempre sognato, finalmente era arrivata  a riempirgli la vita e a renderlo presto padre, la potrete vedere ad un certo punto del video e alla fine quando si riunirà al marito.  Andrea ha cantato la sua ultima canzone cercando spesso lo sguardo della moglie ,due occhi immensi sembrano volerle  chiedere scusa per non essere riuscito a sconfiggere la malattia e non poter stare con lei, ancora, per sempre. 
L’amore puro, forte e tenace, gli illumina  più che mai il viso e per un attimo si ha la sensazione che la morte faccia un passo indietro davanti all’amore.
Il brano si intitola “No potho reposare” tradotto “Non posso riposare”; mai come in questo caso ,il titolo e il testo, hanno avuto un significato così profondo ed assoluto. Il “ non posso riposare” che Andrea canta è un grido. Non può riposare  perché non vorrebbe riposare ma tutto ormai è scritto e ne è consapevole.
La tenerezza di questo momento e  il senso d’impotenza che inevitabilmente si prova, sono niente  davanti all’umanità, la dolcezza, l’immensa umiltà e l’infinita grazia che precedono il suo:”Arrivederci”.

Ecco il testo tradotto, vi consiglio di leggerlo prima di guardare il video.
  
Non posso riposare

Non posso riposare, amore e cuore,
sto pensando a te ogni momento.
Non essere triste gioiello d'oro,
né in dispiacere o in pensiero.
Ti assicuro che bramo solo te,
che t'amo forte t'amo, t'amo, t'amo.
Amore mio, gioiello da stimare,
il mio affetto a te solo e' dato;
se avessi avuto le ali per volare,
mille volte all'ora avrei volato;
per venire almeno a salutarti,
o solamente per vederti.
Se mi fosse possibile d'angelo
di spirito invisibile prenderei
le forme; ruberei dal cielo
il sole e le stelle e formerei
un mondo bellissimo per te,
per poter dispensare ogni bene.


13 commenti:

  1. Pur essendo piccina, la canzone la ricordo perfettamente. Ho in mente proprio la sua voce! Non pensavo di poter avere dei ricordi così chiari di una canzone di più di 10 anni fa!

    Però il video proprio non ce la faccio a vederlo...

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  2. Mi commuovono le tue parole e la sua voce straordinaria..

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  3. Io dei Tazenda ho fissata in memoria Domo Mia, la canzone che me li ha fatti amare e che mi ha fatto piangere tante di quelle volte che ormai ho perso il conto.

    Un mio parere che c'entra poco? La forma non conta mai, contano solo le emozioni.

    Grazie per questi piccoli attimi di respiro, in questi due giorni mi sento soffocare.
    Un saluto!!!

    F.L.

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  4. posso dire di essere uno di quelli che comprò il loro disco, quello col pezzo di s.remo, il giorno dopo che passarono in tv!
    non sapevo che fosse morto, mi spiace davvero.

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  5. Il sentimento con il quale hai scritto queste parole mia ha veramente commosso. Un amore così forte che da senso alla vita, vince anche la morte

    grazie di averci raccontato una storia così bella

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  6. @ tutti
    Abbiamo condiviso una grande lezione di vita. Grazie a tutti,
    Simona

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  7. Mamma mia, che emozione fortissima. Davvero. Enorme, gigante, spropositata. Grazie Simona...

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  8. @ Calzino
    Cara Calzi, grazie a te per averne capito il senso più profondo.

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  9. Un post bellissimo e commovente, il tuo, anche perchè privo di qualsiasi retorica.
    Grazie, Simona!
    Andrea, benchè non di famiglia sarda (Parodi è infatti cognome ligure) crebbe in Sardegna e seppe cogliere della nostra terra gli aspetti più autentici e positivi.
    Forse colse della Sardegna più di tanti che sono sardi da generazioni... ma solo per modo di dire.
    Ci manca molto. Moltissimo.
    Inoltre, raramente di "No potho reposare", un "traditional" della nostra musica ho sentito un'interpretazione più intensa e forte.
    Ciao!

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  10. Grazie Riccardo per il tuo commento e per i graditissimi complimenti.
    Andrea è nato a Porto Torres, da padre ligure e madre sarda, ma ha sempre vissuto in Sardegna ed era sardo anzi...Sardo, pur non rinnegando mai le origini del padre, viaggiava continuamente tanto che sul traghetto era di casa ed amava definire Porto Torres "una fermata dopo Genova".
    A tal proposito ci tengo a dire che la Liguria, ha sempre e dico sempre organizzato in suo onore tantissimi eventi, grazie anche allo splendido lavoro della "Fondazione Andrea Parodi".
    Nel post che ho voluto dedicare ad Andrea in occasione del suo compleanno, avrei potuto scrivere molto di più ma per me significa tantissimo aver condiviso l'emozione che mi è venuta dal cuore nel momento in cui mi sono messa a scrivere.
    Grazie per essere passato a trovarmi.
    A presto,
    Simona

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  11. Grazie mille Simona per questo tuo post e per il video..ci hai fatto un grande regalo!
    Un abbraccio
    Carmen

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  12. Bella la fortuna di vivere sulla pelle, nelle ossa, nella carne un AMORE così...oltre la vita, oltre la morte.

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  13. Sono veramente felice che anche tu abbia conosciuto questa storia meravigliosa che nonostante la tragicità ci ha insegnato tantissimo.
    Baci
    Heidi

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