Blog dedicato all’arte contemporanea, al riciclo creativo, alla scultura, all’arredamento, al design, alla fotografia e a tanto altro ancora, con un occhio di riguardo alle forme tonde che ci circondano quotidianamente.

Un Blog dove trovare cibo per la mente, carezze per l'anima, idee originali e non, spunti per la vita quotidiana, pensieri artistici, sogni ad occhi aperti, desideri comuni, creatività lontane e abbracci non dati.

Arte a 360°

venerdì 24 dicembre 2010

S O N O I N C I N T A !!!!!!!!!!!!!!!

Mi hanno fatto ripetere l'esame questa mattina, ho avuto il risultato poco meno di un ora fa......................................SONO FELICISSIMIA, EMOZIONATISSIMA E GRATA ALLA SCIENZA E ALLA VITA PIU' CHE MAI! 
Il mio test è assolutamente ed inequivocabilmente POSITIVO!
Grazie a tutti per il sostegno!
Vi auguro tutto il bene del mondo ed un Natale meraviglioso!!!!!!!!
Grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeee!

giovedì 16 dicembre 2010

Ancora 4 giorni

Carissimi, prima di tutto voglio ringraziare tutti per essermi stati vicini anche con messaggi privati, siete stati molto importanti e ve ne sarò sempre grata.
Sono state  settimane indescrivibili... le medicine mi hanno portato  dei gravi problemi all'apparato digerente,non sono riuscita ad alimentarmi per giorni, le ovaie sono cresciute a dismisura invadendo e ostruendo l'intestino e ho sviluppato molti effetti collaterali dei farmaci compresa una sindrome molto grave e rara che però si è riusciti a tenere sotto controllo e a scongiurare il peggio, al momento ho un versamento nell'addome che mi ha causato un 'infezione che dopo il ricovero continuo a curare con gli antibiotici.
Di positivo voglio dirvi che il giorno che ho fatto l'espianto degli ovociti, dopo qualche ora dal risveglio mi è stato comunicato che ne avevo prodotto ben 24, il record della giornata tra le altre donne (3) che hanno fatto il prelievo ovocitario.
La notizia ci è stata prospettata come estremamente positiva, ma tre gioni dopo, quando siamo tornati all'ospedale per il transfer nell'utero ci hanno detto che solo 6 ovociti su 24 erano di buona qualità, di questi  6 ne sono stati fecondati prima 3 che non sono sopravvissuti al primo tentativo di fecondazione, gli ultimi 3 rimasti sono stati fecondati ma solo due sono arrivati al terzo giorno e mi sono stati impiantati. 
Il momento dell' impianto è stato anticipato dall'arrivo del biologo che ci ha dato la foto dei due  embrioni...........non potete immaginare che emozione, finalmente io e mio marito eravamo stati uniti creando due piccolissime vite.....tempo qualche minuto, mentre io e il mio amore ci stringevamo le mani, erano dentro di me.
Quante emozioni , quanti crolli, quanta sofferenza, quanta paura....ripagata da due puntini su una foto...indescrivibile.
Farò il test di gravidanza lunedì...non mi rimane che incrociare le dita e sperare.
Questa mattina sono stata per l'ennesima volta all'ospedale per i controlli di routine per via delle complicazioni ed il primario mi ha detto che se non dovessi rimanere incinta la mia salute dovrebbe ristabilirsi progressivamente e con un  po' di pazienza, se invece dovessi rimanere incinta le cose peggiorerebbero e la situazione si riacutizzerebbe in modo significativo, detto ciò mi ha tranquillizzato dicendomi che loro sono attrezzati per far fronte a qualsiasi situazione.
E' inutile dirvi che spero di svegliarmi  lunedì, sentire di stare peggio ma avere il mio bel test POSITIVO, a tutto il resto penseremo poi.
Sono certa che capirete che sono giorni talmente stressanti che faccio una fatica disumana a comunicare con chiunque ma ho voluto farvi sapere come è andato questo periodo e così farò anche quando avrò il risultato del test.
Vi abbraccio tutti.

venerdì 26 novembre 2010

Intanto nevica

Non ho più forze, vivo le giornate cercando l'energia per arrivare alla sera, cerco negli angoli più reconditi della mente, scavo in cerca di  pensieri positivi e mi aggrappo al senso di questo percorso, cerco e cerco ancora ma non trovo più nulla, sono fisicamente distrutta, mutata, dolorante e martoriata quotidianamente da cure troppo forti.
Sono stanca di soffrire e mancano ancora due settimane, settimane di cure, prelievi, punture sulla pancia gonfia segnata da vecchi interventi, una pancia che da settimane rifiuta il cibo, accusa ogni singolo farmaco che si deposita nello stomaco e brucia di dolore gonfia e stanca di contenere due ovaie che urlano PIETA'. 
Mi ci sono voluti anni per riprendermi dalla malattia e adesso mi ritrovo a prendere dei farmaci che mi provocano tutti i problemi per cui ho combattuto, mi chiedo se sono stupida, chi me lo ha fatto fare, cosa mi è saltato in mente, perchè ho voluto osare così tanto senza avere neanche un valido margine di successo.
In queste condizioni potrò mai accogliere una vita? No.
Ormai vado avanti e non mollo perchè non avrebbe senso tutto ciò che ho fatto fino adesso ma non mi interessa più il risultato, voglio solo che finisca tutto il prima possibile.
Oggi che per la prima volta ho a che fare con la paura, mi sento persa.
E mentre spero che tutto abbia un senso, fuori nevica.

lunedì 15 novembre 2010

mercoledì 10 novembre 2010

Un po' di me

L' iter per la fecondazione assistita procede, la strada però  è sempre più faticosa sia per il corpo che per la mente -MA- vado avanti senza troppe chiacchiere. 
Manca meno di un mese all' espianto degli ovociti e a giorni inizierò le cure ormonali più intensive e notoriamente più gravose, aggiungerò agli ormoni che già prendo un altro potente farmaco sotto forma di spray nasale e poi gradualmente  altri ormoni.
Lo spray nasale in questione, si usa solo in due casi: il carcinoma prostatico per l'uomo(ovvio!) e la stimolazione ovarica preimpianto per la donna.
La cosa che trovo ingiusta è che all'uomo il farmaco viene passato dalla mutua, invece, alla donna no anche se si  sottopone a terapie invasive ed estremamente rischiose come le mega cure ormonali, non c'è nulla da fare, se  lo deve pagare.
Lungi da me mettere sullo stesso livello un tumore con la fecondazione assistita ma cavolo, anche una donna non affronta un percorso facile!
E' giusto secondo voi ?
Intendiamoci, non sono certo i 40 euro a confezione a spaventarmi ma è il principio; possibile che si facciano discriminazioni in situazioni al limite come queste?
Neanche mi dovessi rifare la faccia con il botulino, dico io!
Comunque ieri sono stata al Centro a fare la visita con l'anestesista e ci siamo fatti anche un sacco di risate; sono fatta così, quando le cose si fanno più serie e difficili, dimentico la paura e mi esce fuori un umorismo...quasi grottesco che mi aiuta tantissimo.
E' la quinta volta che, per molteplici e svariati motivi..., entro in sala operatoria ma questa è la prima volta che ha a che fare con il "progetto figlio" ed è anche la prima che me la caverò solo con una  blanda anestesia che consiste in 10 minuti di un gas che dovrebbe farmi dormire sonni tranquilli mentre chi fa le veci della cicogna si diverte a scovare ovociti nelle mie gigantesche e dolenti ovaie.
Ecco cari miei, questo è quanto!
Ci tenevo a farvi avere qualche notizia in più visto che ho deciso di condividere con voi piccoli frammenti del percorso, inoltre in questo modo è più facile capire perchè ultimamente la voglia di scrivere  e pubblicare materiale scarseggi e non poco, sono presa da questa situazione dalla cima dei capelli fino alla punta dei piedi, comunque, vi penso e vengo sempre dalle vostre parti  a sbirciare e a lasciare qualche commento.
Vi abbraccio tuuuuuuuuuuutti e vi ringrazio!



venerdì 5 novembre 2010

Il marchese P.

Il marchese P. è un personaggio molto particolare che ha fatto parte della cerchia di amicizie della mia famiglia per tantissimi anni. 
In seguito ad un  matrimonio fallito e due figli che, come padre,  lo ritennero sempre troppo stravagante per via delle sue doti artistiche  e poco affidabile a causa del  suo innato bisogno di ritirarsi a vita privata per lunghi periodi all'anno, un giorno di tanti anni fa, fece i bagagli e dalla sua città natale si trasferì a vivere di rendita e tanta solitudine, in una splendida casetta su una collina fronte mare, lasciandosi alle spalle chilometri di  terra e numerose miglia marine.
Da quel momento, circa la metà degli anni '70, dedicò la sua vita alla lettura, al giardinaggio e ai suoi amatissimi cani che negli anni si susseguirono e lo amarono incondizionatamente, riconoscendo in lui il lato più umano e nobile che nulla aveva a che fare con il titolo nobiliare.
Il marchese P. , come amava farsi chiamare, mi colpì sempre  per la sua straordinaria cultura, contornata a momenti da un'aria da esuberante sognatore e in altri da quella di un  malinconico eremita, questo altalenarsi di stati d'animo e umori non sempre comprensibili, spesso mi fece pensare che le storie raccontate non fossero altro che frutto della sua fervida fantasia.
Nonostante nulla, da altre fonti,  fosse  mai trapelato del suo glorioso passato, delle innumerevoli avventure amorose con signorine e signore della Forlì bene degli anni '50 e '60, degli spettacoli teatrali in cui si esibiva da protagonista sia come attore che come cantante lirico, non misi mai  in dubbio i suoi racconti, ogni singolo particolare  rendeva ogni storia avvincente, degna di un best sellers, ed io ascoltavo tutto con enorme interesse.
Ho apprezzato in lui la volontà di raccontare non per ammaliare i suoi interlocutori ma per il gusto, a volte amaro, di ricordare eventi, episodi, aneddoti che colorarono la sua vita prima della grande svolta.
Spesso, quando mi recavo  a casa sua a fargli visita, ho sempre cercato con lo sguardo delle foto ma non ne ho mai vista una, lui ha sempre sostenuto la tesi che i ricordi degni di essere annoverati tra quelli significativi, rimangono impressi nella memoria e non è necessario immortalarli perchè si corre il rischio di tralasciarne altri più importanti solo per non avere costantemente in tasca la macchina fotografica, a suo dire, questo finirebbe per falsare la storia personale di ognuno di noi.
...Pensandoci bene molti di noi hanno una foto che ci ritrae in una piazza accanto ad una  fontana e magari non abbiamo una foto con il nonno mentre ci insegna ad  andare in bicicletta...
Comunque...un giorno mi parlò della prima di un'opera lirica, che si tenne in un importante teatro di Bologna dove lui esordì  come tenore, mi raccontò tutto nei minimi dettagli accennando anche qualche nota, mi confidò che quello fu lo spettacolo più importante della sua vita  perchè nessuno della sua nobile famiglia tollerava il fatto che lui si concedesse  all'arte senza pensare minimamente al fatto che così facendo, avrebbe  tolto  inevitabilmente lustro  all'altisonante titolo nobiliare.
Testardo ed orgoglioso, decise di non farsi condizionare da nessuno, studiò la sua parte alla perfezione e per l'occasione si fece confezionare da una sartoria artigianale, una giacca di velluto di seta verde che nel '58 era un vero e proprio lusso, me la descrisse da cima a fondo: il colore della fodera, la forma delle tasche, l'etichetta dorata della sartoria, i bottoni costosissimi e la misura perfetta che indossava con una postura da vero nobiluomo.
Ad un certo punto del racconto, mentre mi elencava  gli ospiti celebri intervallando i nominativi a esilaranti aneddoti legati ai  momenti concitati nel retropalco, si soffermò ad osservare la mia espressione, quella di una persona completamente rapita dal racconto ed  intenta ad immaginare ogni singolo dettaglio, così... si alzò di scatto e mi disse : "Scusa un attimo, per te posso farlo".
Dopo qualche minuto tornò con in mano la sua giacca di velluto di seta verde, che dopo oltre 40 anni era ancora splendida e luminosa nonostante i tantissimi anni trascorsi al buio in un armadio colmo di naftalina; finalmente una prova tangibile di una delle sue tante avventure, qualcosa da toccare che mi riportasse al suo passato e a vivere anche solo per un attimo l'emozione di quei momenti unici ed indelebili che tanto lo avevano segnato.
Mi diede modo di guardare e riguardare la giacca mille volte, mi affascinarono le cuciture fatte a mano, le asole perfette come due occhi che rivedevano la luce dopo tanti anni, quel velluto indescrivibilmente  morbido e di un verde intenso almeno quanto quella serata, al teatro di Bologna, in quel lontano gennaio del 1958...che dire, ho sognato, immaginato, goduto degli applausi e dell'ovazione finale mentre tenevo tra le mani quel piccolo pezzo di storia di altri tempi, tempi lontani dai miei ma rivissuti come se fossi stata lì,  una delle tante  spettatrici presenti ed emozionate.
La sera, prima di salutarlo, mi disse: " Ma la giacca non la prendi, mi faresti felice se la prendessi perchè sono vecchio, sicuramente quando non ci sarò più finirà nella spazzatura e io vorrei che tu ne facessi qualcosa in modo che rimanga per sempre, non ho mai tenuto a conservare  foto, lettere, regali ma questa giacca è molto importante per me e sarei felice di dartela perchè mai prima di oggi qualcuno ha dedicato così tanto tempo ed interesse ai miei racconti".
Rimasi di stucco, colpita da quello sguardo felice che per qualche ora, nelle sue stesse parole, aveva trovato il modo di allontanarsi dalla solitudine, di rivivere positivamente, come un nonno che parla ad una nipote, le storie che lo avevano reso l'uomo che ho conosciuto.
Presi la giacca con timore ed enorme imbarazzo, sentivo quel carico di responsabilità e di fiducia riposte in me come una montagna sulle spalle, ma non volevo deluderlo.
Arrivata a casa la osservai nei minimi dettagli e mi resi conto che tutti gli anni dentro l'armadio avevano rovinato in diversi punti il tessuto tanto da rendere le tasche, il collo, i bordi e i polsini rovinati dal lungo periodo trascorso dentro un porta giacca di tela troppo stretto che a lungo andare aveva rovinato il velluto fino a farlo "spelacchiare" . Decisi allora di non volerla riporre nuovamente  nell'armadio nell'attesa che si logorasse del tutto, così, la ritagliai completamente, eliminai  l'interno e le parti rovinate e ne ricavai degli scampoli meravigliosi.
Con quella stoffa in mano ebbi modo di pensare a lungo e mi ricordai che il marchese P. fiero della sua vita da artista un po' folle, poeta incompreso e uomo perennemente in contrasto con il concetto d'amore, padre di figli venali quanto anaffettivi, non rimpiangeva nulla se non un Natale trascorso in famiglia.
Mi disse che da bambino erano le tate a prendersi cura di lui mentre i genitori erano intenti a ricevere ospiti e parenti per il cenone della vigilia,  e da adulto aveva sposato una  donna che non amava festeggiare il Natale e l'albero o il presepe erano banditi da casa perchè fonte  di polvere e disordine...
Da quel momento in poi, fu chiaro nella mia mente che avrei utilizzato quell'incantevole velluto con l'assoluta volontà di valorizzarlo il più possibile e  renderlo un simbolo, dello spaccato di vita non vissuto, di una persona straordinaria.
 



martedì 2 novembre 2010

I dubbi sono mille ... dirlo o non dirlo ... lo dico!

Oggi ho iniziato la terapia ormonale ... mi aspetta un mese carico di stress fisico e psichico ma ormai è deciso, è tutto pianificato dal Centro di Procreazione Assistita e nella prima settimana di Dicembre mi espianteranno gli ovociti, cercheranno di farli ... innamorare ... in laboratorio con gli spermatozooi di mio marito e poi mi verrano reimpiantati nella stessa settimana ... dopo questo passaggio non rimane che incrociare le dita, essere ottimisti MA tenere sempre i piedi per terra. 
E' tutto chiaro no?! E allora perchè ho una paura esagerata?!
Il fatto è che non mi sento pronta, sono ancora troppo fragile ma è un treno che passa dopo due anni di attesa e non posso perderlo, lo voglio fare perchè preferisco non avere rimpianti e rinviare sarebbe portarsi dietro questo fardello ancora per mesi e quindi  aggiungere ansia all' ansia.
E' dura ma l'hanno fatto tantissime donne, io sono solo un numero in mezzo a un mare di persone con problemi come i miei, non sono nessuno per avere più paura di altre e infatti non lo credo ma gli anni alle spalle hanno il loro peso.
Prima di oggi, non ho mai avuto paura di niente, negli ultimi quattro anni ho affrontato tutto con determinazione e senza mai lamentarmi, mi sono tenuta dentro dolore, perplessità e paure per non dare ulteriori preoccupazioni a mio marito (un angelo), e  alle persone che amo e che hanno vissuto insieme a noi gli anni difficili e il mio inaspettato crollo. 
Questa volta ho paura, tantissima paura, è lecito? 
Mi chiedo spesso chi non avrebbe paura al mio posto e un po' mi consolo perchè sono certa che sono meccanismi complessi da metabolizzare, abituarsi all'idea che il tuo corpo venga violentemente bombardato da cure fortissime senza avere la certezza che tutto vada a buon fine, è dura da accettare ma non mi lamento e vado avanti.
Quanto detto è ciò che sento ma mi reputo comunque fortunata perchè ho la possibilità di provarci, farmi aiutare dalla scienza anche se la percentuale di  riuscita è pari al 15% ... praticamente nulla però c'è  questa piccola probabilità e voglio provarci, amo mio marito, lui è la mia forza ed  insieme affronteremo e supereremo tutto, comunque vadano le cose.
Sfogo n° 122567696654987....

venerdì 29 ottobre 2010

Margaret Mazzantini


Non amo le recensioni dei libri , mi piace avventurami nella lettura per istinto o dopo aver ascoltato qualche rara  presentazione degna di nota, credo che capire, sentire, respirare ed emozionarsi per un libro sia qualcosa di assolutamente soggettivo.
Detto questo, nonostante legga molto, non ho mai voluto parlare dei libri letti e non lo farò neanche oggi, voglio solo dire che grazie ad un commento discreto e positivo da parte di Andrea su Margaret Mazzantini, ho sentito di dover leggere almeno un suo romanzo...beh, dalle prime righe di  "Non Ti muovere"  è stato un colpo di fulmine, l'ho divorato in due giorni, ho subito comprato un altro suo romanzo  "Venuto al mondo"  e così mi sono letteralmente innamorata di questa scrittrice meravigliosa.
Ieri, dopo solo cinque notti e oltre  500 pagine, l'ho terminato...che dire?!  Stupendo.

Tieni un capo del filo,
con l'altro capo in mano
io correrò nel mondo.
E se dovessi perdermi
tu, mammina mia, tira.





Fonte:  "Venuto al mondo" di Margaret Mazzantini

mercoledì 27 ottobre 2010

Bocche diaboliche


Le bocche diaboliche sono quelle che amano crogiolarsi nel pettegolezzo e parlare e sparlare  di cose, eventi, situazioni che non le dovrebbero riguardare minimamente. 
Queste bocche sono ovunque: in famiglia, al lavoro, per strada, in chiesa, al mercato...ovunque!
Girano beffarde in cerca dello scoop della giornata per correre a raccontarlo all'amica, alla sorella, alla collega e via dicendo;  talmente è la voglia di farsi gli affari degli altri che  il loro aspetto cambia, assumono un'espressione sinistra, vestita da un  pesante abito d'ipocrisia che le porta a dire:"Non che mi interessi ma...".
La loro attività principale è quella di imbastire storie inesistenti o ricamare su piccoli cenni di verità che visti come andrebbero visti, sarebbero nulla...ma il nulla per loro non esiste perchè devono fare quotidianamente i conti con la pochezza del loro cervello che sarebbe impossibile concepire un mondo, una comunità senza dicerie, insinuazioni e malignità.
Le bocche diaboliche vengono fuori come i funghi soprattutto quando accade qualcosa...rinvigoriscono, si vestono a festa e via a ubriacarsi di particolari, sfumature, lievi tonalità di colore di storie varie che spaziano dalle corna, per arrivare alla menomazione fisica senza tralasciare il trucco degli occhi e la targa che volutamente non riporta la sigla della provincia, spaziano come galline nell'aia nell'immenso mondo del chiacchiericcio più insidioso e subdolo. 
Mi sono chiesta infinite volte cosa ci trovino ad insinuare cose non vere,  rovinare persone , cambiare gli equilibri di una famiglia, segnare le persone con la croce dell'ingiustizia e gioire quando una coppia si lascia, quando alla moglie del sindaco esce male la permanente, quando una persona che ha perso il lavoro non frequenta più  i negozi alla moda ma compra gli indumenti  al mercato e taaaaanto altro ancora.
Beh, io questa categoria di persone la detesto, provo uno schifo assoluto per questi vermi che nella società minano la vita altrui senza nessun pudore e sfoderando solo la loro  profonda ed insanabile  ignoranza nonchè perversa arte diffamatoria.
Recentemente è capitato ad una persona che conosco bene, grassa per tutte le cazzate ingurgitate e divulgate nel tempo, pettegola fino al midollo, capace di organizzare veri e propri incontri a tema con persone degne della sua amicizia e compagnia, di essere stata tradita dal fidanzato storico, con la moglie di un amico, per un anno intero, il tutto mentre finivano casa per poi sposarsi,casa dove il fidanzato "esemplare" ha portato l'amante a consumare un rapporto fugace nella casa nuova ed immacolata della coppia "esemplare", mentre la persona che conosco, con molta probabilità, spettegolava sulle vicende scabrose riguardanti altre coppie, poi...succede pure che il codardo "esemplare" non sapendo come uscire dalla relazione con la donna sposata, nonchè moglie del suo amico, di cui si era innamorato ma non voleva farsi carico di quella separazione che gli sarebbe costata: la repurtazione "esemplare", la fidanzata "esemplare", una dimora "esemplare" etc...decide di mettere incinta la fidanzata che contemporaneamente si accorge del tradimento e ...SUCCEDE IL FINIMONDO!
Scandalo degli scandali che lei non è riuscita a contenere neanche in questo caso e la famiglia è stata coinvolta nella sua vicenda personale, definita da lei piagnucolante, unica nel suo genere poichè nessuno di sua conoscenza ha mai sofferto tanto...mai nessuno ha visto i propri sentimenti calpestati in questo modo e mai nessuno...bla bla bla... 
Ha pianto per gioni interi, si è dimenata come una vipera e ha fatto l'impossibile per rovinare la famiglia dell'amante, ci è riuscita, ha ripulito la casa dalle tracce dell'incontro fugace degli amanti fedifraghi, si è ripresa il fidanzato, se l'è sposato in pochi mesi prima che la pancia fosse troppo evidente, MA, nonostante gli innumerevoli tentativi di mettere tutto a tacere per evitare che la voce di quanto accaduto si insinuasse nelle case di ogni singolo compaesano, non c'è stato nulla da fare...il paese ha preso a mormorare, imbastire e ricamare... è passato oltre un anno e ancora deve smettere.

lunedì 25 ottobre 2010

Riciclo Creativo 6


giovedì 21 ottobre 2010

Maria Carta - Fischia il vento

Una voce sarda per un popolo di smemorati...
  


Fonte: YouTube

martedì 19 ottobre 2010

Ma cosa dici mai !!!

Beh, io una lavatina di mani a qualche uomo la voglio concedere ma per quanto riguarda  il resto non ho nulla da obiettare, noi donne siamo decisamente più lente, meticolose e soprattutto schizzinose...anche se non tutte.


domenica 17 ottobre 2010

Zucche di classe

Halloween è il nome di una festa tipicamente statunitense e canadese, che si celebra la sera del 31 ottobre. 
Le  sue origini antichissime derivano da tradizioni europee che vengono fatte risalire a quando le popolazioni tribali usavano dividere l’anno in due parti in base alla transumanza del bestiame.
Nel periodo fra ottobre e novembre, a causa dell’imminente arrivo dell’inverno, era necessario trovare per il bestiame,  un luogo caldo ed accogliente che gli consentisse di affrontare, nel migliore dei modo, la stagione fredda.
In Europa invece, questa festività si diffuse grazie ai Celti, un insieme di popoli indoeuropei che tra il IV ed il III sec. a.C. erano estesi in una vastissima area dell’Europa.
I Celti credevano che i morti facessero visita ai vivi durante la notte e non ne avevano paura , tanto da lasciare loro del cibo sulla tavola in segno di accoglienza.
I Celti  pur non temendo i demoni,credevano piuttosto nelle fate e negli elfi, creature considerate più pericolose dei demoni stessi: le prime perché si pensava avessero del risentimento verso gli esseri umani; i secondi per le estreme ed evidenti differenze fisiche e comportamentali rispetto all’uomo.
Si ricollega probabilmente a questo la tradizione odierna e più attuale per cui i bambini, travestiti da streghe, zombie, fantasmi e vampiri, bussano alla porta urlando con tono minaccioso: "Dolcetto o scherzetto?".
Per allontanare la sfortuna, inoltre, è necessario bussare a 13 porte diverse.
Il nome "Halloween" si presta, per motivi storici legati alla religione, a un doppio significato, il primo è "All Hallows Eve", che vuole dire "Vigilia di Tutti i Santi",ovvero "Vigilia della festa di Tutti i Santi", festa che ricorre, appunto, il 1º novembre; il secondo "All allows even", cioè "la sera in cui tutto è permesso", incluso i defunti che escono dalle tombe per far visita ai vivi.
Da qui l'usanza del trick-or-treat (in italiano "dolcetto o scherzetto?"). 


Fonte: BHG e Wikipedia

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