Ritorno nel posto dove sono nata almeno una volta all'anno, lì rivedo tutti o quasi, faccio la spesa nei soliti negozi, mangio i nostri piatti tipici, cerco l'orizzonte dalla spiaggia e mi aggiorno su ciò che è accaduto nel paese durante la mia assenza.
Mio padre mi informa sulla politica locale e sulle opere portate a termine, segue mia nonna che regolarmente mi fa il resoconto di quanti suoi coetanei sono passati a miglior vita... e infine mia zia che non vede l'ora di vuotare il sacco colmo di pettegolezzi più o meno piccanti che riguardano tutti a partire dal sindaco per finire al prete, senza tralasciare le recenti beghe familiari che non mancano mai in una famiglia numerosa come la nostra.
Con la testa satura di notizie più o meno interessanti faccio qualche giretto per le strade del paese dove inevitabilmente incontro vecchi compagni di scuola, gli insegnanti delle superiori, le mamme delle mie amiche, l'impiegato storico dell'anagrafe, il barbiere e via dicendo. Quando però incontro quelli che da ragazzina consideravo i bei ragazzi del paese, quelli che tutte volevano e che sfrecciavano in motorino intenti a guardarsi intorno in cerca di conferme e non la strada, quelli che comparivano su ogni diario segreto contornati da cuoricini e "I love you" vari......mi viene un accidente!
Eccoli appesantiti dagli anni, brizzolati o completamente calvi, le mani come pagnotte e al posto dell'anulare un salsicciotto strozzato da una fede, camice tese sulla pancia da dove svettano bottoni pronti a partire a razzo, non più sul motorino ma con macchine tapezzate di "Bimbo a bordo" che si aggirano nei pressi dell'edicola per acquistare l'immancabile Gazzetta dello Sport.
In un lampo realizzo che il tempo passa inesorabile per tutti e che con molta probabilità anche loro quando (e se) mi vedono passare non possono fare a meno di fare paragoni con il passato. Non oso immaginare i commenti....la metà dei miei basterebbero a farmi scavare una buca di due metri..che vipera!